La crisi da Sud: perché è una macchia sul disegno della sostenibilità delle imprese

In un contesto di finanza pubblica sempre più fragile si chiedono ai privati più sforzi sul versante della sostenibilità. Il ruolo di mediazione dei commercialisti.

La crisi da Sud: perché è una macchia sul disegno della sostenibilità delle imprese

Un recente studio della Fondazione Nazionale Commercialisti (FNC) dipinge un quadro preoccupante della finanza pubblica locale in Italia, con le regioni del Sud che soffrono maggiormente. I dati rivelano che ben il 51% degli enti locali meridionali si trova in pre-dissesto, mentre il 56% è in dissesto finanziario. Anche la nostra regione non fa eccezione, con un 17% di enti in pre-dissesto e un 32% in dissesto. Tra questi, la maggior parte (sia tra i dissesti che i pre-dissesti) riguarda i piccoli comuni.

Un contrasto stridente con le richieste all'impresa privata
In un momento in cui l'Unione Europea chiede al settore privato un maggiore impegno per la sostenibilità e la longevità delle imprese, questo dato "pubblico" così allarmante rappresenta un controsenso rispetto agli sforzi richiesti alle aziende. Non trascurando il fatto che un ente in dissesto, non ottemperando puntualmente ai propri debiti, potrebbe arrecare un serio pregiudizio alla normale attività dei propri fornitori mettendole potenzialmente a rischio. Come già sostenuto in diverse occasioni, è urgente e necessario che l'impegno e i sacrifici richiesti all'imprenditore privato siano accompagnati da una buona capacità amministrativa e da una governance pubblica efficace. Questo vale sia per gli enti che definiscono le regole, sia per quelli il cui comportamento errato può avere conseguenze negative sul sistema in cui operano.

Gli enti pubblici: esempio di buone pratiche, non solo dettare regole
Gli enti pubblici devono fungere da esempio di buone pratiche, non limitandosi a dettare regole. A tal fine, la FNC propone alcune misure per migliorare il sistema di controllo, con l'obiettivo di creare indicatori preventivi in grado di individuare precocemente eventuali situazioni di sofferenza finanziaria. Tra le proposte della FNC figurano: la revisione dei parametri di deficitarietà; l'introduzione di un "rating della salute finanziaria"; il rafforzamento dei controlli nei comuni con meno di 15.000 abitanti;  la revisione del sistema dei controlli interni ed esterni, con una maggiore collaborazione tra Corte dei Conti e organi di revisione. Le proposte della FNC offrono un punto di partenza per migliorare la situazione, ma è necessario un impegno più ampio da parte di tutte le componenti della società per garantire una governance pubblica efficiente e trasparente, al servizio del bene comune.

Trasparenza e coinvolgimento dei cittadini
Oltre alle proposte concrete, è fondamentale garantire la qualità delle informazioni fornite e la loro accessibilità ai cittadini. I dati rendicontati devono essere armonizzati, chiari e semplici. Il sistema pubblico, semplificando, è un'azienda "familiare" il cui scopo primario è la creazione del bene comune e del valore pubblico. I cittadini devono poter valutare l'impatto delle attività pubbliche e contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi comuni.

Il ruolo dei professionisti
I commercialisti possono assumere un ruolo fondamentale per il risanamento e la prevenzione di future crisi. I commercialisti possiedono già una comprovata esperienza in materia che va dagli strumenti di prevenzione della crisi all’analisi degli assetti, passando dal controllo di gestione fino alla rendicontazione non finanziaria.  Tutte queste competenze, con alcune opportune modifiche e integrazioni, possono essere applicate con successo (ed alcune in forme diverse lo sono già) anche al controllo e al risanamento delle pubbliche amministrazioni.

Un ponte tra istituzioni e cittadini.
Oltre alle competenze tecniche, i commercialisti possono svolgere un ruolo chiave come tramite tra le istituzioni e i cittadini. Favorire una comunicazione chiara, trasparente e accessibile è fondamentale per ricostruire la fiducia tra cittadini e amministrazioni. I cittadini, infatti, devono poter comprendere come vengono gestite le risorse pubbliche e avere la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni; promuovere la cultura della legalità per una maggiore consapevolezza dei rischi e delle responsabilità connessi alla gestione della cosa pubblica che possa contribuire a prevenire comportamenti illeciti e inefficienti; incoraggiare il senso di appartenenza alla comunità facendo sentire i cittadini  parte attiva nella costruzione del bene comune e responsabili del futuro del proprio territorio.