Decontribuzione per le imprese del Sud fino a dicembre

Obiettivo è renderla strutturale, trattativa con l'Ue.

Decontribuzione per le imprese del Sud fino a dicembre

La decontribuzione per le imprese del Mezzogiorno è estesa fino a fine anno. La proroga consentirà alle imprese che operano nel Sud Italia di risparmiare una quota pari al 30% dei contributi da versare, che sarà a carico dello Stato. La scadenza delle misura era prevista per fine giugno e in tanti avevano chiesto una proroga. "Buone notizie per l'Italia e soprattutto per il Mezzogiorno, le sue imprese, i suoi lavoratori e cittadini. La Commissione europea ha autorizzato la proroga della decontribuzione per le assunzioni nelle regioni del Sud Italia", ha commentato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. "Si tratta - spiega il ministro - di una deroga temporanea alla disciplina europea sugli aiuti di Stato, giustificata dalle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina. È una decisione che riconosce gli sforzi del governo per migliorare le condizioni economiche del Sud Italia, ridurre i divari tra le varie aree del Paese e promuovere investimenti e occupazione nelle regioni meridionali". La richiesta di proroga avanzata dal governo italiano è stata giudicata dai tecnici di Bruxelles "necessaria, appropriata e proporzionale" rispetto alle difficoltà create dall'invasione russa in Ucraina al sistema produttivo del Mezzogiorno. Qui, infatti, gli effetti negativi rischiano di essere aggravati dal maggior impatto del costo dell'energia sul sistema produttivo, rispetto al Centro-Nord, accentuando la fragilità dell'economia meridionale con effetti duraturi sui divari territoriali. Il tutto mentre ancora si stanno ponendo le basi per creare nuove condizioni di sviluppo, grazie agli investimenti e alle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. "Resta la nostra intenzione di esplorare ogni strada per rendere la decontribuzione una misura strutturale, che sostenga lo sviluppo del Sud in un arco pluriennale", spiega Carfagna. "La nostra scommessa", ha aggiunto ancora il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese "è di renderla strutturale fino al 2029. La misura era stata pensata fino al 2029, ma quello che sappiamo che di certo, per ora, è stata portata fino al 2022.  Questo benedetto gap tra sud e nord lo colmiamo solo con questo tipo di misura che favoriscono tutte le aziende. Si tratta di una misura democratica per le imprese. Crediamo di riuscire nella nostra battaglia perché il ministro ci ha dimostrato disponibilità".