Frodi on line, la Sicilia è seconda

Frodi on line, la Sicilia è seconda

Continuano ad avere un notevole impatto sui consumatori le frodi creditizie realizzate tramite furto d'identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni e con l'intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene. Stando agli ultimi dati registrati dall'Osservatorio sulle frodi creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit, nel 2021 i casi rilevati in Italia sono stati oltre 28.600 (+31,1% rispetto al 2020); un aumento dovuto al continuo sviluppo degli acquisti online (+18% nel 2021) che ha contribuito alla crescita dei casi perpetrati sui canali virtuali, dove le verifiche possono essere meno efficaci. A livello nazionale il danno stimato raggiunge i 124,6 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto alla precedente rilevazione dal momento che al numero maggiore di casi corrisponde una contemporanea diminuzione dell'importo medio frodato, che si attesta a 4.350 euro (-23,3% rispetto all'anno precedente). Nel corso del 2021 la Sicilia ha fatto registrare 3.388 i casi di frode più di 9 casi al giorno, dato che posiziona la regione al secondo posto della graduatoria nazionale. A fronte di una crescita fatta segnare in regione sia delle richieste di prestiti personali (+12,3%) sia dei finalizzati (+34,7%), relativamente all'incidenza dei casi sui volumi di credito erogato, la Sicilia si colloca in quarta posizione della graduatoria nazionale. A livello provinciale, il maggior numero di frodi è stato registrato nella provincia di Palermo, con 956 casi (che la collocano al quinto posto nel ranking nazionale), seguita da Catania, con 787 (sesta posizione), da Siracusa con 362, Messina con 355 e Trapani, con 258. "Il fenomeno delle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto di identità è in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate, che spesso il singolo consumatore non è in grado di rilevare. Dopo aver registrato un calo nel 2020, a causa del lockdown e della contrazione delle operazioni di finanziamento, con la ripresa della normale operatività nel 2021 i casi sono immediatamente tornati a crescere. E non solo in Italia, tanto che secondo la Federal Trade Commission sono cresciute del +50% negli Stati Uniti, mentre nel Regno Unito, secondo CIFAS, l'incremento è stato del +22%. Non bisogna quindi abbassare la guardia perché il più frequente ricorso all'e-commerce, l'accelerazione nell'utilizzo delle carte di pagamento e la digitalizzazione di molti processi possono determinare un ulteriore innalzamento dei rischi e una impennata dei casi", commenta Beatrice Rubini, Executive Director della linea Mister Credit di CRIF.