Amministrazione pubblica aperta ai cittadini: un obiettivo da raggiungere

 Amministrazione pubblica aperta ai cittadini: un obiettivo da raggiungere

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente invitato a perseguire con ostinazione la strada del sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che riguardano la propria comunità. La democrazia partecipativa è un diritto costituzionale che i cittadini hanno tanto il diritto quanto il dovere di esercitare. Essa si realizza quando i cittadini sono coinvolti nelle decisioni che riguardano la loro comunità, rafforzando la fiducia nelle istituzioni e migliorando la facilità nell'identificare i problemi e trovare soluzioni efficaci ed efficienti. Ci sono argomenti che, ad una veloce e sommaria lettura, sembrano non appartenerci ma certamente non è il caso della democrazia partecipata su cui, in diverse occasioni (vedi articoli precedentiUn bilancio per colmare le distanze), abbiamo cercato di puntare i riflettori.

La Regione Siciliana e il bilancio partecipativo
La Regione Siciliana, contrariamente a molti luoghi comuni, è stata pioniera nell'adottare una legge regionale (L.R. 5/2014) a favore dell'introduzione di uno degli strumenti di democrazia partecipata: il bilancio partecipativo. La legge prevede che i Comuni siciliani debbano destinare almeno il 2% delle risorse trasferite dalla Regione a progetti proposti dai cittadini.

La situazione al 30 settembre 2023
A un passo dal primo decennio di introduzione della norma, è ancora deludente la situazione in Sicilia. Secondo un rilevamento dati effettuato da “spendiamolinsieme”, progetto per un buon uso dei fondi per la democrazia partecipata in Sicilia, “sono 215 i comuni siciliani che ancora, al terzo trimestre 2023, non avevano avviato il processo per l’anno in corso il 72,4% dei Comuni nel Catanese, il 68% nel Siracusano, il 64% nel Trapanese, il 56,8% nell‘Agrigentino, il 53,6% nel Palermitano, il 50% nel Nisseno e nell’Ennese, il 42,5% nel Messinese e il 33% nel Ragusano”.  Ancora più in ritardo, nel palermitano, risultano essere i comuni di Bagheria, Prizzi e Scillato, che solo nel corso di quest'anno hanno portato a compimento i processi del 2022. In materia di Regolamenti (obbligatori dal 2019) risulta che ancora il 17% dei comuni dell'area metropolitana di Palermo (14 su 82) non ha avviato l'iter per la sua adozione. Ciò disattendendo le disposizioni in vigore che prevedono che entro metà settembre i Comuni dovrebbero compilare le schede con le attestazioni  degli impegni di spesa per poi, entro il 31 gennaio successivo, dare dimostrazione dell'effettuazione della spesa pena l'irrogazione delle sanzioni previste dalla L.R. ovvero la restituzione delle somme trasferite dalla regione. Siamo ancora distanti dagli obiettivi che la legge regionale intendeva (e intende) perseguire e, pertanto, riteniamo che sia necessario spingerne le intenzioni e collaborare al pieno adempimento delle rispettabili finalità per cui è stata scritta non ultimo un impiego ottimale delle risorse finanziarie messe a disposizione della collettività. 

Alcuni suggerimenti per promuovere la democrazia partecipata.
Per promuovere la democrazia partecipata è necessario adottare una serie di misure, tra cui: legiferare in materia di democrazia partecipata, introducendo nuovi strumenti e rafforzando quelli esistenti; formare gli amministratori locali, in modo da renderli più consapevoli dell'importanza della partecipazione dei cittadini; semplificare il linguaggio di alcuni documenti tecnici per far si che il cittadino si senta davvero destinatario; delle informazioni e maggiormente coinvolto nei processi di decisione; promuovere campagne di sensibilizzazione, per informare i cittadini sulle opportunità di partecipazione; prevedere maggiori investimenti per lo sviluppo di attività di partecipazione civica.

Il ruolo dei commercialisti
I commercialisti hanno un ruolo importante nel promuovere l'amministrazione pubblica aperta ai cittadini. In particolare, possono: supportare la trasparenza e la rendicontazione delle amministrazioni pubbliche. I commercialisti possono fornire servizi di consulenza e assistenza alle amministrazioni pubbliche per migliorare la trasparenza e la rendicontazione delle loro attività. Ciò può includere la redazione di bilanci, la pubblicazione di dati e informazioni, e la promozione di meccanismi di partecipazione dei cittadini; diffondere la cultura dell'amministrazione aperta; porsi quali intermediari in grado di facilitare il dialogo fra la pubblica amministrazione ed il cittadino.

Conclusioni.
L'amministrazione pubblica aperta ai cittadini è un obiettivo ambizioso, ma realizzabile ed il commercialista, con la sua peculiare competenza ed abilità in materia di valutazione del valore, rappresenta una delle figure principali di questo cambiamento e rafforzamento culturale. Concludiamo affidandoci ancora una volta al nostro Presidente della Repubblica che, a conclusione del suo indirizzo di saluto nel corso dell'assemblea Anci di ottobre scorso, citando un passo tratto da “Le città invisibili” di Italo Calvino lancia un invito alla cittadinanza: “ La città – scrive Calvino - ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto, e di cui tu fai parte”.