Le scadenze di Novembre, un mese "inumano"

Il presidente dell'ordine di Palermo scrive una lettera agli assistiti della categoria: alle oltre 164 scadenze e adempimenti "normali" sono arrivati gli arretrati dei due anni pandemici. "E' il momento di dire basta, un fiume che rischia di travolgerci".

Le scadenze di Novembre, un mese "inumano"

A nome di tutti i Commercialisti di Palermo, nella mia qualità di Presidente pro-tempore, chiedo scusa ai nostri clienti se durante il mese di Novembre non abbiamo potuto tempestivamente dare risposta alle vostre chiamate alle vostre richieste alle vostre esigenze. Le scadenze che stiamo procedendo ad adempiere in questo mese sono letteralmente “inumane”.

Alle solite urgenze dettate da un calendario fiscale che a novembre prevede una concentrazione folle di date, sono piovute nei nostri studi una miriade di scadenze legate agli adempimenti tra cui una macchinosa comunicazione in autocertificazione per gli aiuti di Stato ricevuti da molti di voi negli ultimi due anni (i cosiddetti aiuti ombrello) che presenta profili di responsabilità civile e penale non indifferenti.

Vi chiediamo scusa se non abbiamo più il tempo per rispondere alle vostre sollecitazioni di consulenza aziendale, programmatica, per riunioni, riflessioni, analisi: ma descrivere quanto stiamo producendo per riscontrare gli innumerevoli adempimenti di questi giorni non ha paragone nella storia fiscale. Eppure ne abbiamo già passate tante.

Non vi tedio con le scadenze e gli adempimenti (oltre 164) perché già vi abbiamo inondato di mail, richieste di dati, F24 da pagare, compliance a cui rispondere.

Non vi tedio per descrivere la miriade di avvisi, cartelle, ingiunzioni, pignoramenti presso terzi, etc, che vi stanno pervenendo e che state veicolando nei nostri studi, perché’ ognuno di voi è testimone della mole di avvisi che stanno giungendo sommergendovi, dopo che negli ultimi due anni pandemici nulla era stato notificato.

Non vi tedio per dirvi che malgrado la programmazione giornaliera dei nostri studi ognuno di voi ogni giorno ci comunica nuovi ed inaspettati provvedimenti da affrontare. Credo che sia arrivato il momento di dire basta: ma noi da soli non riusciamo ad affrontare questo fiume in piena che rischia di travolgere voi e noi.

In questo momento necessita fare squadra e quindi chiedo a voi tutti, a tutte le sigle sindacati datoriali, alla CCIAA che rappresenta la “casa” del mondo produttivo, alla Consulta delle Professioni territoriale, ai nostri esponenti politici recentemente eletti al Comune di Palermo, alla Regione Siciliana, al Parlamento della nostra Repubblica di darci una mano a fermare questo fiume in piena. Stiamo procedendo a darvi il massimo riscontro possibile ma ribadisco lottiamo contro un fiume in piena che ci porta via tutte le nostre risorse 7 giorni su 7 per 24 ore al giorno. Mentre tutto ciò accade assistiamo ad un silenzio attorno a noi “assordante”, come se tutti ormai siamo assuefatti a detto destino.

Occorre una profonda riflessione immediata su tutto ciò: i miseri 30/60 giorni per analizzare, predisporre memorie, procedere all’autotutela molte volte inevase (per non dire miriade di PEC non riscontrate dalla pubblica amministrazione sempre per carenza di personale ), predisporre la complessa procedura del contenzioso tributario etc, non sono più sufficienti perché gli uffici pubblici hanno personale insufficiente per far fronte alla richiesta di riscontro di milioni e milioni di atti amministrativi. Credo che tutto ciò sia decisamente “inumano”