Il bonus Sud è salvo, ma quanto silenzio dalla deputazione siciliana

Il ministro Giorgetti garantisce continuità nella misura. Ma non c'è stata una voce che si è alzata da parte di senatori e deputati. Speriamo di essere smentiti

Il bonus Sud è salvo, ma quanto silenzio dalla deputazione siciliana

Sui crediti di imposta al Sud non ci sarà alcuna interruzione. Il governo nazionale, dice il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, prolungherà la misura con un intervento in legge di bilancio. Questa è una grande notizia anche se di fatto passa ormai inosservata: parlare di Sud non fa più audience. Sembra un tema dimenticato anche dai nostri parlamentari eletti in Sicilia che, ricordo, essere 32 deputati e 16 senatori. Vogliamo sicuramente pensare che hanno preferito strategicamente operare sotto traccia con il Mef ed il Governo per la proroga del bonus Sud in scadenza a dicembre e che vale circa un miliardo. Ma evidenzio, purtroppo, che su nostra sollecitazione solo un numero esiguo di nostri eletti si sono adoperati nelle sedi istituzionali per la proroga. 
Non voglio andare lontano: ma un senatore dell’Ohio o un senatore del Texas una volta eletto durante il suo mandato fa di tutto per ascoltare, confrontarsi, tutelare e difendere gli interessi del suo territorio. Anni ed anni di film e serie tv americane ci hanno lasciato in memoria questo modus operandi di tutela degli eletti americani del proprio territorio e sono sicurissimo che, nonostante alcuni dei nostri deputati e senatori eletti abbiano solo trascorso qualche giorno in Sicilia per la campagna elettorale, nei prossimi 5 anni di mandato sapranno smentire il silenzio assordante e sapranno essere sempre più presenti ed attivarsi per i veri problemi del nostro territorio.
Problemi che ormai non necessitano di ore ed ore di webinar su webinar ma di concrete e pragmatiche soluzioni. La voce degli eletti deve essere la nostra voce e per questa finalità i Commercialisti di Palermo, e tutti gli attori sociali ed economici del nostro territorio devono essere pronti a fare squadra, a fare gruppo, a fare sentire sempre di più la nostra voce. 
E non un silenzio assordante che purtroppo ha caratterizzato la vicenda del bonus. 
Nel merito non si può non trovare 1 miliardo di risorse per gli investimenti delle imprese del sud perché detta misura sta funzionando e sta dando una mano alle imprese meridionali che continuano a pagare un maggior prezzo per errori atavici della classe politica. Primo tra tutti la mancata progettazione e costruzione di infrastrutture indispensabili per la crescita (Palermo – Ragusa 4 ore di auto, Palermo- Catania 3 ore di treno etc.) oltre l’elevatissimo costo dei trasporti aerei e navali su cui ci siamo già pronunciati con una “denuncia” in seno alla consulta delle libere professioni di Palermo. Quindi davanti ad una finanziaria (tecnicamente: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025) di oltre 35 miliardi non si può non trovare 1 miliardo per il Sud, a costo di ridimensionare gli importanti bonus energetici da 21 a 20 miliardi.
Poi all’interno del Sud ci sarebbe anche la questione insulare ma di quella ne parleremo in altra “vita” stante che ormai non ci crede più nessuno. Dopo l’autorevole intervento del Ministro Giorgetti ora sono sicurissimo, che dopo il lavoro sotto traccia, i nostri eletti (che voglio ricordare sono 32 onorevoli e 16 senatori della Repubblica), già da domani nelle sedi parlamentari sapranno far sentire la loro voce perché il Bonus Sud rappresenta una priorità di sopravvivenza e di risarcimento (ribadisco risarcimento) economico per i disagi di fare impresa al Sud ed in Sicilia in particolare.